Il credito d’imposta è destinato alle sole startup innovative.

Sul sito del quotidiano la Repubblica, il 31 maggio Antonella Donati scrive di un nuovo bonus fiscale per il sostegno alla ricerca di soluzioni innovative per la lotta al cambiamento climatico. «Interessate le startup che operano nei settori dell’ambiente, dell’energia da fonti rinnovabili e della sanità. Le società che decideranno di avviare nuovi progetti di ricerca e finalizzati allo sviluppo di strumenti e tecniche di sostenibilità ambientale potranno contare su un credito d’imposta finalizzato per le spese sostenute nei prossimi mesi. A disposizione un fondo di due milioni di euro, finanziato nell’ambito del decreto bollette. l credito d’imposta è destinato alle sole startup innovative. Appartengono a questa categoria le società che siano un’impresa nuova o costituita da non più di cinque anni, che abbia residenza in Italia, o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia, abbia un fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro e abbia come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico. Inoltre è necessario il rispetto di almeno uno dei seguenti requisiti: spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione; personale altamente qualificato, ossia almeno un terzo tra dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno due terzi in possesso di laurea magistrale; avere almeno un brevetto o di un software registrato. In questo ambito il bonus è riconosciuto solo alle società più “giovani” ossia a quelle costituite a partire dal gennaio 2020, e quindi in attività da non più di tre anni».

 

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