Equatic fa parte di un’ondata di start-up che stanno esplorando il modo in cui l’oceano potrebbe essere sfruttato per catturare e immagazzinare il carbonio. Ma non tutti sono sicuri che sia una buona idea.
Sul numero sito della BBC il 18 dicembre 2024 è apparso un articolo a firma di Jocelyn Timperley parla della start-up californiana Equatic, che sostiene di aver creato una macchina per la rimozione del carbonio dall’oceano. Molti scienziati ritengono che sarà necessaria almeno una tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio per evitare un pericoloso aumento della temperatura. Una sfida a parte, ma altrettanto rilevante per il cambiamento climatico, è l’aumento di scala dell’idrogeno verde, spesso considerato la chiave per sostituire i combustibili fossili in settori come l’industria, il trasporto marittimo e l’aviazione, anche se la produzione attuale è minima. Equatic sostiene di essere in grado di affrontare entrambi gli ostacoli contemporaneamente. «Tuttavia, non tutti pensano che la rimozione del carbonio dagli oceani sia una buona idea. “La rimozione della CO2 marina è semplicemente troppo rischiosa”, afferma Mary Church, responsabile della campagna di geoingegneria presso il Center for International Environmental Law (Ciel), uno studio legale ambientale no-profit con sede a Ginevra, in Svizzera. “Potrebbe alterare la chimica degli oceani, causando cambiamenti nei livelli di nutrienti e nell’abbondanza delle specie, con conseguenze significative per gli ecosistemi”. Altri sono preoccupati per la fattibilità della rimozione del carbonio marino e per il fatto che possa davvero ridurre in modo significativo le emissioni. Con decine di milioni di dollari che si stanno riversando su aziende come Equatic, la rimozione del carbonio marino sta rapidamente entrando nell’agenda del clima. I critici sostengono che le autorità di regolamentazione e il resto di noi devono mettersi al passo».
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