Entro giugno 2023 gli Stati dell’Unione europea sono chiamati a inviare alla Commissione l’aggiornamento del proprio Pniec con orizzonte 2020-2030. Si tratta di un documento centrale nella definizione delle politiche e del processo di decarbonizzazione.
Sul sito Altreconomia il 27 marzo Ilaria Sesana, affidandosi all’analisi del think tank indipendente ECCO, spiega a che punto è l’Italia con l’aggiornamento del proprio Pniec. «La scadenza è vicina: entro il 30 giugno 2023 tutti gli Stati membri dell’Unione europea sono chiamati a inviare alla Commissione l’aggiornamento del proprio Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) con orizzonte 2020-2030. Non si tratta di una scadenza puramente formale quanto invece dello strumento con cui i singoli Paesi identificano politiche e misure da mettere in atto per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti assunti con l’Accordo di Parigi. La tappa intermedia verso un’economia a emissioni nette zero al 2050. Il Pniec ha dunque un ruolo chiave per definire la strategia di decarbonizzazione di ogni Paese ma, come sottolinea Chiara di Mambro, responsabile delle politiche di decarbonizzazione di ECCO, ‘va ben oltre la dimensione dell’energia e del clima’. Il Piano, infatti, coinvolge tutti i settori dell’economia e della società ‘ed è lo strumento che permetterà di passare da un mondo nel quale sviluppo e benessere erano strettamente determinati dall’utilizzo dei combustibili fossili a uno nel quale questo legame viene abbandonato progressivamente, nei tempi e nelle quantità definite dalla scienza’, continua Mambro».
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